mercoledì 28 luglio 2010

C'è del marcio in .... Italia?

C’è del marcio in Danimarca?
In Danimarca non lo so ma di sicuro qualcosa di probabilmente “avariato” nel Bel Paese c’è.
E non dico di politica, per amor del cielo, parlo del turismo nostrano, del Ministro Brambilla che è si ministro, ma non ha poteri perché il titolo V della costituzione, i poteri, li demanda alle regioni; parlo della moltitudine di Associazioni alberghiere che “nascono” ogni giorno per non si sa bene che cosa visti i risultati degli ultimi trent’anni; degli Enti preposti che sono pre posti forse per il solo motivo che qualcuno ha pensato di metterci a capo qualche “seguace” prima degli altri; dei ricercatori di mercato che forse ricercano solo il careghino per accomodare i loro flaccidi posteriori; delle scuole o Università del turismo, che nonostante non appartengano al gotha o all’elite mondiale dell’insegnamento, da pari si giudicano ma di novità ne hanno ben poche; e di molti altri ancora che probabilmente in questo comparto ci “marciano” e ci “marciscono” nel tempo (non li rimuove nessuno da lì); infine di loro, gli statistici.
Le “truppe” dei numeri statistici che presumibilmente è più opportuno definire “le trippe” dei numeri, se si considera la tortuosità dei tali.
Numeri che gira e rigira finiscono sempre per dar ragione a questo o quell’altro, sempre che siano i loro diretti superiori.
E noi?
E noi ce li sorbiamo come gelati al letame.
L’ultima in ordine d’apparizione è questa, ma poi di sicuro ne verranno delle altre; basta aspettare solo qualche ora o minuto.
Comunque, ecco da poco arrivati i dati invernali da parte di Skipass Panorama Turismo, che del loro comparto qualcosa la sanno, e si presume anche bene …

…. l’inverno 2009/2010, nel complesso, vede poche destinazioni e pochissimi operatori della montagna davvero soddisfatti.
In particolare, continua la riduzione della durata media dei soggiorni; le destinazioni turistiche montane soffrono sempre più di andamenti estremamente variabili: si va da periodi di massimo riempimento a periodi di scarsissime presenze turistiche.
L’epopea delle settimane bianche sta terminando.
La clientela che le richiede sta scomparendo; sopravvivono solo le richieste provenienti dai gruppi, soprattutto stranieri.
Il mercato italiano si sta indirizzando verso formule open, destrutturate, senza imposizioni di date e servizi: la rigidità dell’offerta ha fatto il suo tempo.
Infine, è grande il successo delle pratiche slow, ovvero di tutte quelle attività che permettono di praticare sport sulla neve in maniera lenta, senza competizione, generalmente in ambienti non troppo frequentati.
Dalle ciaspole al nordic walking sino al tradizionale trekking, e si tratta di discipline che continueranno nella loro fase di crescita.
L’andamento finale della stagione invernale vede un calo delle presenze del 5% rispetto allo scorso anno; il fatturato è diminuito in misura inferiore e si è assestato ad un -3,1%; le scuole di sci hanno anch’esse registrato cali rilevanti: -20% per le presenze e -21,3% per il fatturato. Il costo medio di una settimana bianca in Italia è di 475 euro.

Invece poco tempo prima e a sentire loro ….
… a marzo di quest’anno il Bernabò Bocca, il Presidente Federalberghi, diceva: “L’incremento di turisti invernali, registrati da gennaio a marzo di quest’anno in Italia, rispetto allo stesso periodo del 2009, conferma come il nostro modello ricettivo delle località di montagna sia diventato leader assoluto a livello europeo del turismo bianco”.
È questo il commento alla lettura dei risultati relativi al consuntivo delle settimane bianche e week end sulla neve.
“Un incremento -prosegue Bocca- che ha riguardato l’intero ‘popolo’ degli italiani appassionati di sport invernali, facendo registrare incrementi sia nelle storiche settimane bianche, sia nei week end trascorsi in qualcuna delle innumerevoli località montane del Bel Paese.”
Mentre la Brambilla di rimando:
“La montagna conferma di essere una punta di eccellenza registrando un aumento del 3% rispetto agli ultimi due anni sulle presenze previste …
E' quanto emerge dal Rapporto sul 2009 presentato il 6 febbraio 2010 dal Ministro del Turismo, On. Michela Vittoria Brambilla, in occasione del II Forum del Turismo invernale in corso a Bormio (Sondrio).”

Ma come, non andava tutto bene (?) … ne azzeccassero una.

E non voglio metterne altri, sennò la lista degli “indovini” diventa molto più lunga e magari v’annoio.
In definitiva, sono loro che danno i numeri o così glieli fanno dare; e per di più lautamente pagati per offrirci il gelato (ved. sopra)?
C’è del marcio in Danimarca?
Macheccefrega di loro; il marcio è qui.

3 commenti:

  1. Luciano, esisterà una statistica che hanno indovinato?
    Sembra che sia una rarità .
    Mi metto subito alla ricerca ma credo che sarà dura.
    ;-)

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  2. Luciano, volevo sapere qualcosa di più sulle eventuali possibilità di lavoro e/o prospettive di vita alle isole Fiji... (sì, voi ridete, ma intanto) ;-)

    Adesso il premier dovrebbe darle il posto che fu di Claudio Scajola: in fin dei conti il turismo è la prima industria nazionale.

    E' il nostro asset strategico, non v'è dubbio. Non a caso il Presidente del Consiglio ha voluto staccarlo dalle altre attività produttive, creando un apposito ministero.

    Ennesima balla, naturalmente: il DSCT è nato sotto l'ultimo governo Prodi; e MVB, ma ancora non l'hai capito? NON E' UN MINISTERO!!

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  3. Non so se mi commuove di più MVB che bacia teneramente Ugo (si intuiscono affinità elettive), o la suoneria del suo cellulare "Mi chiamo Virgola, sono un gattino...", che immagino parta anche durante qualche riunione del CdM e/o qualche convegno sul turismo.

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