lunedì 24 giugno 2013

Bando ... alle ciance

Andiamo subito al nocciolo cercando di lasciare per un attimo da parte la polpa … la mangeremo dopo.

E vediamo che la Legge sui bandi dice che l'importo massimo consentito per l'affidamento diretto di lavori, servizi e forniture in economia è da intendersi pari a 40.000 euro.
Quindi per tutto ciò che è sotto questo importo, non c’è bisogno di gara.
Ora esaminiamo queste gare in merito alla realizzazione di spot televisivi denominata “L'Italia che gli italiani non conoscono” per incarico della Struttura di Missione per il rilancio dell’immagine dell’Italia.
Struttura che era presieduta dalla signora Flavia Coccia nonché appena decaduta (la struttura) per via della Spending Review di Monti, ma con buone possibilità d’essere ripescata per via di un certo budget destinatole fino al 2015 (ved. immagine sotto il sottolineato in rosso).
Chi vivrà … vedrà.


Il contratto d’appalto consiste nella realizzazione di una campagna pubblicitaria da diffondere nei circuiti video degli aeroporti Italiani, delle metropolitane di Roma e Milano, e degli Autogrill sulla rete autostradale nel periodo compreso dal 17 gennaio al 17 febbraio 2013 (giornalmente per un mese) di quattro spot pubblicitari a rotazione forniti dalla Struttura di Missione etc.
Importo 40.000 euro cad. poi abbassati in ottica di Spending Rewiew (la doppia W la scrivono loro sul contratto e quindi la riporto pari pari) in 39.000.

Qui la lettera di commessa a Mediasar srl per la divulgazione della campagna sui monitor delle metropolitane di Roma e Milano per la durata di un mese (17/01/2013 – 17/02/2013 – € 39.000 + IVA). Qui l’approvazione della Struttura di Miss ...

Qui la lettera di commessa a Mediasar srl per la divulgazione della campagna sui monitor degli Autogrill per la durata di un mese (17/01/2013 – 17/02/2013 – € 39.000 + IVA). Qui l’approvazione della Struttura di Miss ...

Manca quella degli aeroporti di cui non sono riuscito a trovare (per ora) niente (sempre che l’abbiano poi fatta).
E fin qui, a parte l’ennesima affidamento diretto sotto soglia di gara, niente di male, per carità … solo che …

Eh già, solo che anche in questo caso la Legge parla chiaro, poiché parrebbe che con il frazionamento, si è elusa la norma e si è evitata la gara.
Infatti, trattandosi di contratti pubblici, il tutto ricade ovviamente sotto il codice degli appalti.
Nel caso specifico, art. 29 comma 4, che appunto dice che:
Nessun progetto d'opera né alcun progetto di acquisto volto a ottenere un certo quantitativo di forniture o di servizi può essere frazionato al fine di escluderlo dall'osservanza delle norme che troverebbero applicazione se il frazionamento non vi fosse stato.

E’ anche vero che i contratti sono due e ben distinti, e vale a dire:
Codice CIG ZA108117EF per gli Autogrill
Codice GIC Z8F08117FC per le Metropolitane di Roma e Milano
Mentre quello degli aeroporti, come già detto, non c'è.

Ma entrambe, oltre a quella di accettazione, portano la stessa data di presentazione.
E poi era proprio il caso di dividere questa “commessa”, eh?

Almeno le avessero fatte in date diverse ... macché.
Le scrivono lo stesso giorno e pressoché con lo stesso testo !! (furbissimi) ... risultando abbastanza chiaro che qualcuno possa anche pensare male, o no?




P. S.: Ve lo immaginate se anche l’Enit avesse frazionato questa gara?

… e ora ci possiamo anche mangiare la polpa. Buon appetito!

… poi noto che sul sito “Il Governo del Turismo” di cui abbiamo già parlato (e molto) e che avrebbe dovuto mettere a posto ‘ste cosette del turismo tra tutti quelli che lo producono per agevolarne il lavoro, hanno inserito questa cifra qui (ved. sotto) che con le precedenti non c’entra una benemerita mazza.
E meno male che il sito è sparito! ... sempre che non rifaccia capolino una volta che ... 











27 commenti:

  1. Si ho capito ma chi le vede quelle cose?


    ;-)

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  2. Rivedere l'assetto organizzativo del Ministero con la nomina di una commissione che si occuperà anche dell'integrazione fra Turismo e Beni culturali.

    È questo il piano d'azione del ministro Massimo Bray, che in un'intervista a Repubblica lancia la sua ricetta per far funzionare al meglio il Ministero che raggruppa la cultura e il turismo nel nostro Paese. L'integrazione fra turismo e beni culturali, dice Bray, "può rappresentare la vera scommessa per il futuro, anche in vista dell'Expo".

    Il modello di riferimento per la commissione, secondo Bray, è quello anglosassone: "Personalità di alto profilo tecnico faranno una serie di audizioni con coloro che operano nel territorio – dice -. Alla fine sarà stilato un piano preciso di proposte, che il ministro porterà all'interno del Governo. A questa commissione sarà affiancata una più piccola, che preparerà un codice per la manutenzione del paesaggio".

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  3. ''Rispettiamo i diritti dei lavoratori, ma quelli dei cittadini e dei turisti non sono meno importanti''. Questo il commento, in una nota, del Presidente di Federalberghi nazionale, Bernabo' Bocca, all'ennesimo episodio di sciopero selvaggio che ieri ha chiuso i battenti del Colosseo a Roma. ''In un Paese come l'Italia, le attivita' a servizio dei turisti devono essere considerate servizio pubblico essenziale, - prosegue Bocca - e l'episodio di ieri costituisce un gravissimo danno d'immagine per Roma e per l'Italia. ''Confidiamo pertanto in un intervento urgente del ministro Bray -conclude il Presidente degli albergatori italiani- per impedire che i turisti vengano maltrattati e che l'Italia venga esposta ad un grave danno di immagine, con serie ripercussioni economiche''.

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  4. L'anno scorso, nella provincia di Napoli, sono state registrate quasi 250 mila presenze turistiche in meno (2,2%) rispetto al 2011. Un dato senza dubbio pesante, quello segnalato da Bankitalia nel rapporto dedicato all'economia regionale, che però non si avvicina neppure lontanamente al crollo rilevato per l'area salernitana: qui il segno meno è addirittura seguito da una cifra che si avvicina al milione e mezzo (-19,3% rispetto al 2011). In linea generale, sempre nel 2012 — sulla base delle stime degli Enti provinciali per il Turismo — le presenze di visitatori in regione sono state pari a 17,8 milioni; confrontandole con quelle dell'anno precedente — 19,5 milioni — la Banca centrale rileva una diminuzione pari all'8,9%.
    MALE I PRIMI RISCONTRI DEL 2013 - E non è che le cose vadano meglio quest'anno. Secondo gli ultimi dati in possesso degli analisti di Bankitalia, relativi al periodo gennaio-marzo, la voce turismo mostra cali — rispetto al 2012 — vicini al 20%. E questo vale sia gli italiani, sia per gli stranieri. Un trend che si presenta a diro poco preoccupante. Giù del 9% circa, inoltre, la spesa dei vacanzieri d'oltreconfine in terra campana.

    GLI STRANIERI? DA AMICI E PARENTI - Tornando al 2012, secondo l'indagine campionaria sul turismo internazionale della Banca d'Italia, «si è avuto un incremento sia delle presenze sia della spesa di visitatori stranieri che hanno visitato la Campania (3,0 e 12,7 per cento sull'anno precedente, rispettivamente). La riduzione delle presenze presso strutture alberghiere o case in affitto è stata compensata dalla crescita dell'ospitalità presso parenti e amici». Il ricontro, nello specifico, tocca quota 27%. Ossia uno straniero ogni tre che vengono in Campania si appoggia presso conoscenti o familiari. Solo il 45% preferisce l'albergo. Nel 2012, ancora, la spesa dei turisti non italiani ha rappresentato il 4,4 per cento del totale nazionale e l'1,5 per cento del Pil regionale (2,0 per cento a livello nazionale).

    NAVI E AEREI, DOMINA IL SEGNO «MENO» - Se nei porti di Napoli e Salerno, nel 2102, «il traffico passeggeri complessivo è diminuito dell'1,2 per cento, quello dei crocieristi del 3,9 per cento (dopo l'aumento dell'anno prima), l'attività aeroportuale ha rallentato: il numero di passeggeri presso l'Aeroporto Internazionale di Napoli è aumentato dello 0,6 per cento (3,3 nel 2011)». La componente nazionale, precisa la Banca centrale, «è diminuita del 4,8 per cento, mentre quella internazionale è aumentata del 6,9». Nei «primi quattro mesi del 2013», poi, e qui il dato diffuso da Bankitalia si commenta da solo, «il traffico è diminuito dell'11,0 per cento rispetto allo stesso periodo del 2012».

    Paolo Grassi

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  5. La Sardegna ha pagato nel 2012 con un calo del 14,5% degli arrivi la generale contrazione della domanda turistica nazionale (-19%). Con 1,9 milioni di arrivi,
    l’isola rappresenta appena l’1,9% del totale Italia. Per rilanciare il comparto segnato dalla crisi economica, la Sardegna deve puntare sulla competitività e sulla clientela straniera, il cui peso è crescente. Sono alcuni dei dati sul turismo in Sardegna presentati nel fine settimana al convegno ‘Turismo: ripartiamo da qui’ a S. Teresa di Gallura dal chief economist di Intesa Sanpaolo, Gregorio De Felice. Per liberare le potenzialità della Sardegna occorre sciogliere il nodo dei trasporti, come ha sottolineato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci: “Per questo, dopo la sentenza dell’Antitrust che ha dato ragione alla Sardegna circa l’esistenza di un cartello di armatori, ritengo fondamentale proseguire sulla strada imboccata dopo il vertice di ieri con il ministro Lupi, che ha come traguardo finale il trasferimento delle competenze e delle risorse alla Regione Sardegna”. Il presidente ha ricordato anche l’azione della Regione sul fronte dei trasporti aerei: “Con la tariffa unica costruiamo quella continuità tra territori che è fondamentale per garantire il diritto alla mobilità dei sardi ed allo stesso tempo aprire alle nostre imprese mercati che al momento sono difficilmente raggiungibili”. Cappellacci si è soffermato altresì sul processo che la Giunta ha posto in essere per la revisione del Piano paesaggistico regionale: “Dopo aver compiuto la fase di ascolto ed aver stipulato l’intesa con il ministero, stiamo arrivando alla conclusione del percorso e al varo di un piano che tuteli l’ambiente, ma consenta allo stesso tempo alle imprese di operare in un quadro che garantisca la certezza del diritto. C’è un altro aspetto – ha osservato il presidente – che è importante quanto quelli infrastrutturali: la possibilità di esercitare una politica fiscale che restituisca dinamicità alle imprese e non atrofizzi i consumi. Per questo, dopo aver drasticamente ridotto l’Irap, il 24 giugno saremo a Roma per rivendicare il riconoscimento di una zona franca che consenta alla nostra terra di rialzarsi dalla macerie della crisi e inseguire la ripresa. Tutte queste misure – ha concluso – hanno un comune denominatore, che è la nostra sfida più ambiziosa: il superamento della condizione di insularità”.

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  6. @B.C.

    Non capisco a che servano dell'altre commissioni e sotto commissioni.
    O forse capisco.
    Anzi, capisco proprio.

    :)

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  7. Di queste cose in Australia non ne ho mai sentito parlare.

    Cosa vuol dire?


    :-D

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  8. E nemmeno in New Zealand e nelle isole vicine.

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  9. @Captain


    Ogni mondo è Paese, dai, non dire così.

    :)

    Chi più e chi meno ...

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  10. QUI l'intervista a Bray.
    Una commissione per riorganizzare il MIBAC ?
    Equivale a dire che gli attuali dirigenti sono incapaci di organizzare/riorganizzare il ministero in modo efficiente ed efficace, mi pare.
    E poi, verificare please quante volte Bray parla di e/o cita il turismo.
    Ci attendono tempi cupi, temo...

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  11. La Dottoressa Flavia Coccia poteva anche venire su questa pagina a spiegare il perché quel bando è stato frazionato.

    Qui nessuno la mangia e siamo tutti abbastanza educati nel commentare.

    Campa cavallo.

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  12. @Francesco

    Forse non ci legge.

    ;-)

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  13. @Frap

    Beh, Bray dice: "chi ha lavorato bene non sarà spostato".
    E contemporaneamente che: "sto per nominare una commissione che si occuperà della riorganizzazione del ministero, oltre che del rapporto con i privati e dell'integrazione tra Turismo e Beni Culturali".

    Pertanto mi pare di capire che di tanta gente che ha lavorato bene non ce ne sia poi così troppa.

    Per quanto riguarda la parola #turismo ... beh, in questa intervista una volta ce l'ha messa.

    Che sia un buon presagio?

    ;-)

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  14. @Francesco e Vincenzo

    Ci legge ci legge

    :)

    Forse non trova il coraggio o non ne ha la volontà di farlo.

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  15. Non verrà mai a scrivere su queste pagine


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  16. "Mi accorgo che la scelta di pormi ascoltando le richieste dei cittadini ha evidenziato l'esigenza di dare lavoro e trovare le risorse per mettere in piedi un progetto che non può essere di breve periodo: dev'essere un progetto di almeno tre anni per poter dare risposte concrete".

    Voglio sperare che non si riferisca alla riorganizzazione... altrimenti, campa cavallo!

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  17. @Frap

    Lo capiremo facilmente dai nominativi che inserirà in quella commissione.

    Penso che bastino pochi minuti

    :)

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  18. Per Luciano Ardoino

    Lei ai mediocri non piace, se lo metta in testa una volta per tutte.

    E i mediocri sono in percentuale maggiore in questo paese.

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  19. @Anonimo

    Non poteva farmi un complimento migliore .

    Grazie!

    :)

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  20. E che c'entri tu, Luciano?!

    Mr/Ms Anonimo, il complimento lo ha lanciato a me, visto che "mi piaci" ... vo' dìcere ca songo 'a mennela 'a dint'o cunfietto ...

    :-D

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  21. @Jennaro

    Questa è tosta anche per me.

    Mennella dovrebbe essere la mandorla (in siciliano i minnili) e u cunfietto è il confetto.
    Poi ... "voglio dire che sono la mandorla dentro al confetto"

    Boh?

    Picchio non la capisco sta volta.

    Aiuto

    :)

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  22. @Luciano

    Hai ragione, scusa, avrei dovuto mettere l'accento: "mènnela", infatti, la mandorla dentro il confetto. C'e questo detto nel Napoletano, che in genere indica una ragazza che tra i suoi 1000 spasimanti sceglie il meglio ...

    :-)

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