giovedì 19 settembre 2013

La chiusura del cerchio della promo commercializzazione (per quattro gatti al bar)?

Il linciaggio al mio fegato, tanto per non perdere l’abitudine, continua … e in queste cose Federalberghi non lesina o si tira di certo indietro per poterne così consumare l’opera.

Infatti, da quelle parti vogliono di nuovo tentare l’intermediazione attraverso il loro italyhotels.it.

Tutti campioni del mondo a sentirli, ma il risultato è che le OTA o le varie OLTA qualsivoglia proferire, la fanno da padroni con delle percentuali da far paura, portando all’estero i loro ricavi nonché manlevandosi dall’obbligo di pagare le tasse nel Bel Paese … nulla d’illegale, per carità, ma s’ipotizza che un paio di miliardi di euro l’anno e forse anche qualcosa di più, mica noccioline, neh; se ne prendono la strada per altri Paesi (Expedia ha sedi in tutto il mondo ma la principale è a Bellevue, vicino a Seattle, nello stato di Washington. Più vicino, ad Amsterdam, il quartier generale di Booking.com).

Ma ora un po’ di storia e nemmeno troppo antica.

Dal principio fu Scegli Italia (di Lucio Stanca), poi cambiato nel famoso portalone “italia.it”, e detto nacque principalmente come progetto di booking (Ved. Art. 12 legge n. 80 del 14/05/2005).
Ma la piattaforma fu avversata in tutti i modi dai T. O. e dalle agenzie di viaggio, certe che in questo modo avrebbero visto contrarsi il loro giro d'affari.
Con la discesa in campo della Brambilla, parve che si ritornasse al progetto primordiale (booking) ma di nuovo l’intercessione dei T. O., l’Alpitour di Winteler (attraverso una lettera) su tutti che lamentava il fatto di aver già speso 2 mln di euro (movimentandone 11 durante il solo primo anno di vita) fece decadere definitivamente la proposta.
E grazie alla miopia (o totale cecità) di questa gente e dei vari ministri che gli dettero retta (i vari Rutelli, Brambilla e compagnia bella) fu ampiamente spianata la strada alle OLTA.

La storia recente e … il cerchio si chiude?
In merito alla “cosa” e alcuni mesi fa, Andrea Babbi non appena insediatosi sull’ambita poltrona di DG dell’Enit, sentenziò che il portalone dovesse attuare la politica dell’intermediazione per evitare queste discrepanze (ved. qui) per poi cambiare completamente opinione a causa di una “sua” presunta Legge che avrebbe vietato allo Stato qualsiasi possibilità di vendita poiché destinata ai privati.
Legge di cui non c’è traccia in tutte le Gazzette Ufficiali dalla Costituzione della Repubblica italiana (ved. qui) …

… ed ecco che il presidente della Federalberghi, Bernabò Bocca, dichiara: “Sarebbe più semplice se l'Italia si dotasse di un proprio sito in grado di presentare le tariffe alberghiere più convenienti. Federalberghi ci sta provano con ItalyHotels.it. L'intento sarebbe renderlo operativo entro fine anno, «ma per portare avanti il progetto, promuovendolo su mercati internazionali, ci vogliono almeno 8 milioni di euro l’anno. L'idea è applicare non più del 10 per cento di commissione agli iscritti”. 

Ma come (?), prima si può promo commercializzare sul portale italiano … poi spunta una Legge (dov’è?) che dice che non si può e quindi ecco che Federalberghi parte con l’intermediazione alberghiera … strano, neh?
Pertanto la loro catastrofica esperienza maturata qualche anno prima non è servita a niente, e ci riprovano nonostante giri voce che Federalberghi stia inesorabilmente perdendo associati da tutta l’Italia.
E se continua così, si ritroveranno a intermediare solo quei quattro amici al bar davanti ad un bicchiere di coca e un caffè, mentre dei nostri guai (TripAdvisor, Expedia, Trivago e bla bla bla) non se ne parla proprio.

La soluzione?
La fantasia è più importante del sapere e tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa.












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