martedì 21 luglio 2009

Fermatela, grazie.

La ministra italiana de Turismo, Michela Vittoria Brambilla, está «seriamente preocupada»...
...niente paura, segue la traduzione in italiano:

La pagliuzza della Brambilla
Articolo di , pubblicato sabato 11 luglio 2009 in Cuba.
La ministra italiana del Turismo Michela Vittoria Brambilla è «seriamente preoccupata» per il turismo sessuale.
Brava! - ho pensato - alla fine qualcuno critica dall’interno il proprio governo.
Ma non è così.
Continuo a leggere e mi accorgo che la Brambilla si «affligge» perché il fenomeno riguarda «tre milioni di bambini nel mondo, di paesi del Sudamerica come Cuba, Brasile e Repubblica Dominicana»…
Per un cubano intelligente, mettersi a gridare a un sordo che gli adolescenti della nostra Isola impiegano il loro tempo in materie più edificanti, di cui parlano con elogio istituzioni come l’UNESCO; o spiegarle che si applicano pesanti sanzioni a quelli che osano procurarsi «diversivi» oltraggiando i nostri minori, sarebbe perdere tempo inutilmente, come l’agnello che cercava di spiegare la sua innocenza al lupo, che lo avrebbe comunque divorato!
Meglio concentrarci sul fatto che la Brambilla non ha menzionato l’Italia.
Ha voluto vedere la pagliuzza nell’occhio altrui senza rendersi conto della trave nel suo, quanto basta per non poter leggere con chiarezza i report della ONG Save the Children.
Uno di questi, del 2008, informa che centinaia di bambini e adolescenti di ambo i sessi, provenienti maggiormente da Nigeria e Romania, ma anche da altri posti (in particolare Albania), soffrono in territorio italiano varie forme di abuso, da quello sessuale fino ai lavori forzati e all’espianto degli organi vitali.
I dati di Save the Children riferiscono che tra il 2000 e il 2007, circa 54.599 minori sono stati vittime della tratta illegale.
E che ne è di quelli che non riescono a scappare per arrivare ad un commissariato e denunciare il loro inferno?
Qualcuno conosce il numero di quelli che si perdono nel cammino o di quelli che neanche ci provano?
Secondo il quotidiano inglese The Guardian, nel nord del paese, nell’area compresa tra Padova e la meravigliosa Venezia, si calcola che esiste un 20% di prostitute minorenni, rispetto al 5% nel resto delle altre città italiane.
Il primo dato è certamente uno scandalo, ma può essere più tranquillizzante il secondo?
Non ha gli occhi la Brambilla, alla quale sfugge il 5% di bambine e giovani che sicuramente, mentre lei lanciava il suo attacco contro Cuba, vagabondavano non lontano dal centro di Roma, alla mercè del loro prossimo carnefice o aspettavano il loro martirio in un buio bordello lontano dalla curiosità della polizia?
Andiamo, si tolga la pagliuzza, ministruncola…!

Originale: La pajilla de Brambilla
Por: Luis Luque Álvarez
Correo: luque@jrebelde.cip.cu

La ministra italiana de Turismo, Michela Vittoria Brambilla, está «seriamente preocupada» por el turismo sexual. ¡Bravo! —pensé—, al fin alguien critica, desde el propio gobierno del primer ministro Silvio Berlusconi, las francachelas de cocaína, champán y poca ropa en las que participan muchachitas menores de edad y jovenzuelas inmigrantes del este de Europa en las residencias del gobernante italiano.
Pero no. Sigo leyendo y me entero de que la Brambilla se «acongoja» porque el fenómeno afecta «a unos tres millones de niños en el mundo, entre ellos de países de América Latina, como Cuba, Brasil y República Dominicana»...
Para un cubano inteligente, ponerse a gritarle a una piedra bruta en qué asuntos más edificantes emplean su tiempo los niños y adolescentes de nuestra Isla, de lo que hablan con elogio instituciones como la UNESCO; o detallarle qué severas sanciones se aplican al que se atreve a proveerse «diversiones» mediante el ultraje a nuestros menores, sería desgastarse en vano, como el cordero que daba explicaciones de su inocencia al lobo, ¡quien de todos modos se lo zamparía!
Mejor fijémonos en que la Brambilla no mencionó a Italia. Quiso ver la pajilla en otros ojos, sin percatarse de que los suyos estaban enyerbados, lo suficiente como para no poder leer con claridad los informes de la ONG Save the Children. Uno de ellos, de 2008, informa de cómo centenares de niños y adolescentes de ambos sexos, provenientes por lo general de Nigeria y Rumanía, pero también de muchos otros sitios (Albania en particular) sufren en territorio italiano variadas formas de explotación, desde abusos sexuales hasta trabajos forzados y el despojo de sus órganos vitales.
Los datos de Save the Children refieren que, entre 2000 y 2007, unos 54 559 menores de edad recibieron atención como víctimas de la trata ilegal. ¿Y qué hay de aquellos que no lograron escapar para llegar a una comisaría y denunciar su infierno?
¿Alguien sabe los números de los que quedan en el camino, o de quienes ni siquiera lo intentan?
Según el diario británico The Guardian, en el norte del país, en el área comprendida entre Padua y la hermosa Venecia, se calcula que existe un 20 por ciento de prostitutas menores de edad, en comparación con un cinco por ciento en el resto de las ciudades italianas. Un escándalo, ciertamente, el primer dato, pero ¿es acaso más tranquilizador el segundo? ¿No tiene ya ojos la Brambilla, que se le escapa el cinco por ciento de niñas o jovencitas que seguramente, mientras ella lanzaba su ataque contra Cuba, merodeaban no lejos del centro de Roma, a la caza de su próximo victimario, o esperaban su martirio en un oscuro burdel, lejos de la curiosidad policial?
Vamos, ¡quitaos la pajilla, ministrilla...!
Luis Luque Álvarez (Cuba)

32 commenti:

  1. Dal Bocca:

    "La polemica che in questi giorni sta montando sul presunto abbandono dell'Italia da parte dei turisti giapponesi, è più una tempesta in un bicchier d'acqua che un reale problema che vede una caduta d'interesse per il nostro Paese". A sostenerlo è il Presidente di Confturismo-Confcommercio, Bernabò Bocca, rispondendo alle polemiche sorte in questi ultimi giorni.



    "L'Italia, e sfido chiunque a dimostrare il contrario, è e rimane una delle mete turisticamente più ambite da parte dei giapponesi e non solo. Certo, la recessione mondiale ha portato in questi ultimi tempi ad un ridimensionamento della clientela nipponica, come sta egualmente avvenendo per quella statunitense piuttosto che per quella britannica o francese”.





    “Per giunta -prosegue Bocca- mai come quest'anno la competitività turistica del nostro Paese è sotto gli occhi di tutti, con gli alberghi, per esempio, che nei primi 6 mesi fanno segnare, secondo i dati ufficiali dell'Istat, una diminuzione dei prezzi del 2% e con gli operatori della ristorazione da sempre fiore all’occhiello del turismo italiano che hanno contenuto i propri prezzi e aumentato il numero dei lavoratori occupati”



    "Quanto infine agli episodi di cronaca riportati in questi giorni, relativi a conti salati di ristoranti o a tariffe di taxi altrettanto salate praticate a clienti giapponesi -conclude Bocca- nostro compito è e sarà di vigilare affinché questi episodi non abbiano più a manifestarsi né nei confronti dei turisti giapponesi, né nei confronti di qualsiasi ospite che sceglie l'Italia per ammirarne le proprie bellezze, assaporarne la propria cucina ed apprezzarne la propria qualità della vita e dei servizi".

    RispondiElimina
  2. @Cisono

    Da Luciano: http://www.lifeinitaly.com/node/6867

    Domani tocca al Bernabò Bocca considerando che ha "sfidato" chiunque.

    RispondiElimina
  3. @Luciano

    Ho letto l'articolo del giornale giapponese e immagino che domani parlerai del B.Bocca.
    So che è nelle tue mire ed è già un pochettino che non ne parlavi.

    RispondiElimina
  4. Non ne parlavamo perchè è da tempo che non dice niente.
    Per amor del cielo, non mi mancava senz'altro.
    Credo sia meglio non dica altro perchè anche il fatto che ci sono stati degli aumenti negli impieghi della ristorazione...beh è alquanto in discordanza con quello che sosteneva tempo fa, ossia 130.000 dipendenti in meno.

    RispondiElimina
  5. @Sergio

    Anch'io non sentivo assolutamente la mancanza del Bocca; anzi.
    Comunque è l'ennesima conferma che possono permettersi di dire quello che vogliono, rimangono eletti alle proprie poltrone ed il turismo ha questi risultati.

    RispondiElimina
  6. Ma quanto ci costa la casta se casta è?

    RispondiElimina
  7. @Stella di mare

    ....e che è?

    RispondiElimina
  8. A gratissssss

    Roma, 21 lugglio 2009 - Tutto comincia con la disavventura di una coppia di turisti giapponesi, che avendo fatto tappa al ristorante romano Il Passetto, si sono visti caricare di un conto superiore a 600 euro. E' scattata la denuncia e ora - rende noto il ministro del turismo Brambilla - l’Avvocatura dello Stato agira’ contro i titolari del ristorante truffaldino.


    Ma intanto si sa, nel mondo globalizzato le notizie girano in fretta, tanto da far temere un calo consistente del turismo con gli occhi a mandorla. Eventualità forse aiutata dallo stillicidio delle notizie su quanto sono truffatori gli italiani: cono gelato da 6 euro, taxi da 100 euro, servizio scadente, e via elencando.

    Il ministro Brambilla, fresco di nomina, ora cerca di correre ai ripari: “Sono fortemente dispiaciuta per quanto accaduto. Voglio pero’ assicurare ai turisti di tutto il mondo che si e’ trattato di un caso isolato e che sono stati presi provvedimenti immediati nei confronti di tale struttura, il ristorante Il Passetto, che e’ stata immediatamente chiusa- dice il ministro- Il nostro sistema di controlli e’ di fatto molto efficiente e vigileremo per evitare che si ripresentino situazioni analoghe. Inoltre, ho dato mandato all’avvocatura dello Stato affinche’ agisca nei confronti dei titolari dell’esercizio pubblico in questione, per il danno all’immagine dell’Italia prodotto dalla loro condotta”.
    Ma questa non e’ l’unica azione del ministro: “Una vacanza in Italia e’ prima di tutto un’emozione, un’esperienza indimenticabile - e siamo fermamente intenzionati a garantire a tutti i turisti il migliore dei soggiorni. Al punto che oggi invito ufficialmente la coppia di turisti giapponesi che hanno avuto l’esperienza descritta a trascorrere un nuovo soggiorno a Roma, completamente spesati dal Ministero del Turismo, per permettere loro di verificare il nostro massimo livello di ospitalita’ e di migliore ricchezza di offerta”.
    Insomma, una vera lettera aperta ai giapponesi da parte del ministro, che tramite agenzia si scusa e si prodiga in promesse. ‘’Cari amici turisti del Giappone e di tutto il mondo - scrive Brambilla - in qualita’ di Ministro del Turismo dell’Italia, desidero esprimervi innanzitutto un grande ringraziamento per l’apprezzamento che manifestate, da sempre, nei confronti del nostro Paese. Il governo italiano ha, da pochi mesi, istituito il Ministero del Turismo proprio per occuparsi delle vostre esigenze con la massima competenza e, al contempo, promuovere e sviluppare il nostro sistema di accoglienza e ricettivita’, affinche’ siano sempre piu’ garantiti i massimi standard internazionali’’.
    Poi via all'elenco dei numeri: ‘’A livello di strutture ricettive, ad esempio, i nostri alberghi - afferma Michela Vittoria Brambilla - hanno effettuato un ribasso di prezzi mediamente del 2%, con punte del 33% per i 5 stelle e del 17,5% per i 4 stelle. Anche la ristorazione, nota in tutto il mondo per la sua massima qualita’ e ricercatezza, ha diminuito i propri prezzi, garantendo sempre e comunque il miglior standard enogastronomico. Inoltre, le normative vigenti prevedono che bar e ristoranti espongano tutti i prezzi, all’esterno o all’interno dei pubblici esercizi, proprio per garantire la massima trasparenza nei confronti di tutta la clientela’’.

    RispondiElimina
  9. Leggete qui i commenti ( http://www.bbc.co.uk/blogs/thereporters/markeaston/2009/07/is_italy_better_than_britain.html )....non mi pare una tempesta in un bicchier d'acqua, bensí la ormai radicata reputazione che ci siamo fatti all'estero. Un Paese ricco di Opere d'Arte, di belle donne, di belle automobili, di ottimi vini, ma, che peccato, dove abbondano furbetti, furboni e furbacchioni. Ricorrono le solite parole...
    mafia, camorra, corruzione, inaffidabilitá ecc...
    "Tricky Italy", altro che Magic!
    Deve cambiare la filosofia di fondo di tutti gli addetti del settore turistico, dico tutti, dal Multidirettore al facchino. I "polli" da spennare sono finiti da un pezzo, é una razza comletamente estinta a livello globale; tutti hanno imparato a viaggiare, a confrontare, a scegliere. Per ultimi Russi e Cinesi, divenuti ospiti esigentissimi, esperti di grandi vini, conoscitori raffinati e preparati. Da far fesso non c'é rimasto piú nessuno (nemmeno i giap): temo non ci rimanga altro che lavorare seriamente....che fatica peró !! Ne saremo capaci?

    RispondiElimina
  10. @Wippet

    http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/1263933.stm

    hanno messo il pesto in Umbria.

    RispondiElimina
  11. @Wippet

    Ecco dove dovrebbe andare a parare la commissione della qualità ma a quanto ne so stanno riorganizzando le scuole del settore che programmata dagli stessi del passato daranno gli "stessi" risultati.

    RispondiElimina
  12. @Wippet

    Rimango dell'idea che l'italiano sia il migliore al mondo.
    Un momento, mi riferisco a coloro che hanno capito che con la sola furbizia non si va da nessuna parte; i tempi sono appunto finiti.
    Per quanto riguarda la domanda "se ne saremo capaci", non ho altra risposta che "SI", basta volerlo con serietà ma soprattutto con delle istituzioni più serie e non volte solo al clientelismo o ad ottenere il consenso popolare.
    Mi riferisco, come esempio, a quello che succede in una grande azienda del settore turistico e vale a dire quando cambia la direzione generale e che guarda caso porta benessere, serietà e qualità.
    Certo, per far si che succedano queste cose, occorrerebbe che chi comanda (stanze dei bottoni) non sia un pagliaccio che un giorno dice una cosa che immancabilmente il giorno dopo viene smentita dai fatti ma che partitocraticamente mantiene la "carega".
    Io ci credo e non penso minimamente di arrendermi.

    RispondiElimina
  13. Dimenticavo.
    Ho letto i commenti del blog BBC e sono praticamente gli stessi che da 40anni vengono rivolti alla nostra cara nazione.
    Fanno male!
    Ma non si può far altro che risalire con quella parola che ho letto nel tuo commento: la serietà.

    RispondiElimina
  14. @Luciano

    Gran bella parola ma completamente in disuso proprio in quel settore del governo.
    Quello che fa rabbia è che gli altri ministeri non vanno poi così male. L'unico è il turismo, per me.

    RispondiElimina
  15. E del fatto che la MVB regali il soggiorno ai giapponesi che hanno subito quella "rapina"?

    RispondiElimina
  16. Pubblicità delle peggiori.
    Se avesse un minimo d'esperienza capirebbe che a caldo non si omaggia niente perchè non serve, a meno che non si intervenga subito a rifondere il maltolto e quindi per pagare tutta la vacanza che avevano programmato.
    Il tutto però in perfetto silenzio.
    Sarebbero stati loro stessi, in futuro, a pubblicizzare la cosa.
    Improfessionale e...vabbé.
    Si parlava appunto di serietà con Wippet!

    RispondiElimina
  17. Se la serietà non parte dall'apice della piramide, come si può pretendere che quelli sotto la punta siano seri?

    RispondiElimina
  18. @Stella di mare

    di tutto quello che c'era da leggere sul blog inglese hai letto che il pesto lo fanno in umbria?

    RispondiElimina
  19. La qualitá inizia dal basso. Chi lavora nel settore lo sa.
    OK, sognare dei Politici onesti, Ministri competenti, Istituzioni ben gestite eccetera. Ma queste sono cigliegine sulla torta. Faccio un esempio: sono un turista e vado al ristorante e dopo aver aspettato piú del dovuto, mi arrivano gli spaghetti scotti. Di chi é la colpa? Del Beruska? O della MVB, o del Bocca, ah no, forse del Marzotto...ma daiiiii
    Sembriamo 4 amici al bar, pronti a dar consigli a tutti, Allenatori, Politici, Banchieri, Capitani d'Industria e quant'altro. Guarda caso abbiamo lasciato l'auto davanti al bar, in quarta fila. Eh no, disse un tale, non ci sto.
    Troppa teoria, per i miei gusti, mi hanno insegnato ad essere pragmatico.
    L'italiano il migliore al mondo? No, scusa, tutti possono essere i migliori al mondo, non é questione di "razza", voglio sperare. E' questione di "olio di gomito". E, con un pó di umiltá, iniziamo dal basso per favore.
    Da settimane seguo questo blog in attesa di leggere qualche seria proposta A BASSO LIVELLO, di quelle che si possano realizzare senza dover andare "al colle". Onestamente vi ho trovato solo dovizia di critiche a pezzi grossi, ministri e presidenti, che tutti sappiamo essere inetti, nonché un accanimento inutile su numeri e statistiche che tutti sappiamo essere fasulli.
    A questo punto ritengo per me troppo stressante questo vagare nel vuoto del "criticatutto" e ho deciso di cancellare questo link dai miei segnalibri. Ringraziando per l'ospitalitá e per l'eventuale ascolto.
    Nel frattempo gli spaghetti mi sono arrivati scotti, che fare? Scrivo a Bocca? No, vado in cucina, e.....

    RispondiElimina
  20. Ahi, ahi, ahi, caro Wippet.
    La qualità inizia dal basso?
    E chi insegna al cleaner cosa sia la qualità, se non il suo capo?
    A questi chi la insegna se non il responsabile…e via dicendo, fino all’apice della piramide.
    No, la qualità parte dall’alto e dall’esperienza di chi comanda.
    Questo è veramente un grande errore e se gli spaghetti sono scotti e sono arrivati al cliente, è perché sia lo Chef che il Maitre D hanno fatto un grave errore e di conseguenza la direzione che ha preposto quei responsabili.
    Quale Chef non si accorge che lo “spago” è scotto e quale buon waiter li consegna, basta uno sguardo per capire che la cottura è sbagliata.
    Si trova una scusa e si fa rifare il tutto, caro Wippet. Questa è qualità ma parte dall’alto.
    Nessun Chef o Maitre D non capisce il proprio errore ma capisce il rispetto per il cliente e questo si ottiene solo con una buona gestione.
    Rispetto e non paura verso la direzione.
    L’italiano è il migliore del mondo per un semplice motivo e che purtroppo tra pochi anni andrà completamente perso, e vale a dire che se negli anni ’60 lo eravamo per merito di grandissimi insegnanti e noi che da questi abbiamo imparato siamo anche a nostra volta bravi ma non abbiamo saputo insegnare perché ci crediamo degli dei e non è questione di razza ma bensì perché, come sopradetto, eravamo i migliori del continente.
    E il tuo commento me ne da atto poichè ti sono arrivati gli spaghetti scotti; l’errore è solamente il tuo.
    Come può uno Chef consegnare degli spaghi scotti alla direzione?
    Forse che gli stai sui cosidetti?
    Per quanto riguarda i consigli non richiesti, non hai capito che l’intenzione del blog non è rivolta a chi amministra il turismo italiano, bensì a coloro che in questi credono e serve per evidenziare le continue prese in giro a chi nel settore lavora con amore e qualità.
    Se a te sta bene essere preso in giro e ci fai spallucce, va bene, ma forse a molti non piace e vorrebbero che queste discrepanze narrative delle istituzioni siano evidenziate. Chissà mai che non li trattengano da dirne o farne altre. Guarda cos’è successo nel portale.
    Purtroppo questa è una sola voce ed il tuo rifiuto a seguirne la lettura è un’altra conferma che potranno sempre dire e fare quello che vogliono, tanto non c’è nessuno che obietta.
    In definitiva, caro Wippet, il tuo scritto mi ricorda molto la mia teoria di quando ero all’estero: e la parola “chissenefrega” la rispecchia totalmente, anzi, per essere completamente sincero, un po’ ci godevo nel vedere che in Italia le cose andavano sempre peggio…ma sbagliavo.
    Buon appetito e non sgridare troppo lo Chef ma spiegagli che è facile non sbagliare le cotture, o forse non sai come si fa e quindi come spiegarglielo?
    Cordialmente

    RispondiElimina
  21. @Luciano

    Non ho capito quello che voleva intendere il Wippet e devo dire che ci sono rimasta male.
    Credevo che fosse più esperto perchè sostenere che la qualità parta dal basso mi sembra completamente sbagliato.
    Sono giovane ma l'albergo che gestiscono i miei genitori è rinomato per la qualità che hanno saputo dare come direzione.
    Chiaro che se il cameriere è bravo sia anche merito suo ma è importantissimo quello che gli insegni.
    Ma in che mondo vive Wippet?
    Questa è la prima volta che rispondo così ma reputo che il signor Wippet ne abbia sparata una grossa.
    Non era il caso di scrivere quelle cose...non si collegava più ed il gioco era fatto.
    Le offese gratuite mi hanno sempre fatto pena e non credo che sia un buon organizzatore se la pensa così.
    Questa è la differenza tra chi sa comandare e chi invece no.

    RispondiElimina
  22. @Luciano

    Si vede che noi non lavoriamo nel settore, dai.
    Wippet ha ragione, tu cosa hai fatto nell'ambiente turistico?
    Hai forse gestito uno dei primi cinque Resort del mondo?
    Hai salvato delle grandi aziende turistiche dal baratro?
    Hai gestito l'unica società che al mondo ha chiuso in attivo dopo l'11settembre 2001?
    Hai scritto delle leggi sul turismo per altre nazioni che hanno prodotto ottimi guadagni?
    Hai procurato oltre 600mila nuovi ingressi nell'Inps di una nazione con i tuoi consigli?
    Eh, hai fai fatto tutto questo?
    Scusa ma tu hai veramente fatto tutto questo!!!
    Egregio Wippet ma che cavolo dici?

    RispondiElimina
  23. @Wippet

    Se vuoi parlare delle cose che ti aggradano di più, perchè non fai un tuo blog senza dire agli altri cosa devono dire e fare?
    Facci sapere così siamo anche noi in grado di giudicarti.

    RispondiElimina
  24. Tempo fa Plinio scriveva...guarda, passa e non ti degnar di loro.
    Parole sante.

    RispondiElimina
  25. Capisco Wippet, l'impotenza di fronte agli eventi ti porta a 2 strade a desistere ( come a fatto Wippet ) o a lottare.Anch'io a volte mi scoraggio poi provo a dare e a darmi risposte e soluzioni.
    Io per primo cerco soluzioni per me stesso per la mia azienda per il territorio in cui mi trovo, è chiaro che qui rispecchiamo realtà diverse e il discorso è più generale. Nel mio blog parlo di cose inerenti alla mia realtà e a problematiche generali.
    Qui vi è un'occasione di passare dal " particulare" all'universale, ognuno può mettere il suo anche Wippet può esprimere le sue esperienze, poi chissà un giorno c si può incontrare per gettare le basi per qualcosa di nuovo, ma rompere a priori non è molto intelligente.
    Anch'io mi sono tolto da un Blog, commentavano una foto di Berlusconi, e quì niente di male, ma quando una persona ha detto dalla foto mi sembra malaticcio speriamo che sia la volta buona, mi sono rivolto al gestore del blog che si reputava equidistante, dicendo che la malattia non si augura neance al peggior nemico, e ho tolt il disturbo
    Plinio

    RispondiElimina
  26. @Plinio

    Ottimo e saggio

    RispondiElimina
  27. -La qualitá inizia dal basso. Chi lavora nel settore lo sa.-

    Mah, punti di vista!
    Allora a cosa servono i Quality control?

    RispondiElimina
  28. Per diritto di replica, rispondo. Piú brevemente possibile:

    1)Chiarendo che é ovvio che la qualitá la si INSEGNA dall'alto, e pure da lí la si CONTROLLA. Parlavo di chi la mette in opera, e da come la percepisce il Cliente.
    Parlavo del sapersi prendere le proprie responsabilitá, ognuno nel suo. Il "path" non é reversibile, se lo spago é scotto, é colpa di chi lo ha preparato. Quanto all'evitare che arrivi in sala, é un'altro discorso. E se l'hanno fatto apposta, é mafia.
    2)Non ho mai detto che non si debbano muovere critihe a Politici e Istituzioni. Si, vigilare continuamente e con attenzione, e non mandarle a dire. Ma non basta. Altrementi tutto é fine a se stesso, e si rasenta la faziositá.
    3) Personalmente ritengo di non aver affatto abdicato, anzi, sono a difendere e diffondere giornalmente i nostri valori di cultura, creativitá, ingegno, stile e saper fare. Con entusiasmo, per convinzione e per mestiere.
    4)Non credo che per poter esprimere qualche opinione personale e muovere qualche critica a questo blog, si debba aver diretto almeno il Caesars Palace per un paio d'anni.
    Ma se fosse cosí, ho certamente sbagliato a scriverci sopra, e me ne scuso.
    5)Noi italiani siamo certamente i migliori del mondo in molte cose; quello che é andato estinto é lo "spirito di servizio", ingrediente assolutamente necessario nel mondo turistico e dell'hospitality. La qual cosa non si insegna, preché é un fatto culturale, che si acquisisce fin da piccoli. Un misto di orgoglio, amor proprio, passione per il cliente, sensibilitá, cura del particolare, gusto, precisione, e umiltá. Parole antiche e fuori moda, soppiantate da termini come "problem solving" e "pro-activ"... Costume e societá sono gli unici maestri possibili.

    Punti di vista.

    RispondiElimina
  29. Diritto di replica?
    Certamente, la parola è democrazia.
    Spero tu convenga che se le istituzioni o amministrazioni fossero più serie e professionali anche noi che siamo sottostanti ne beneficeremo. Ebbene lo stesso succede in tutti i settori merceologici, turismo incluso. Detto è perché non esistono dipendenti bravi o quelli cattivi; è la buona direzione che sa estrapolare il 50% positivo che c’è in ognuno di noi. E di esempi ne abbiamo a iosa, sia tu che io.
    Credo che le opinioni personali si possano sempre esprimere, quello che conta è la forma e non serve aver lavorato in un Grand Hotel famoso.
    La forma!
    Spesso si possono dire le stesse cose in differente maniera; il tono usato o nel caso l’ergersi a giudici di altri per il solo motivo che questi hanno scelto una strada differente per raggiungere la stessa meta.
    Caro Wippet, tu sai scrivere molto meglio di me ed è facile evincerlo, ma hai usate dei toni che ritengo impropri. Se la cosa non ti andava potevi scegliere un'altra via. Chi te lo vietava?
    Non sono d’accordo sul fatto che per essere un buon dipendente o altro servano tutte quelle cose che hai elencato…per me serve solo l’amore per il tuo lavoro; il resto viene da se.
    Vorrei farti una domanda se me lo concedi in merito all’umiltà e ti prego d’essere sincero.
    Quante volte hai visto un GM entrare nei propri alberghi, raggiungere le cucine e tendere la mano ai lavapiatti?
    Cordialmente

    RispondiElimina
  30. Mi fai una domanda, é doveroso risponderti, scusa il ritardo ma ero fuori sede. Credo che alla fine si, stiamo dicendo le stesse cose, ciascuno con la sua forma. Il modo di scrivere é come un abito, non fa il monaco, quello che conta é la sostanza. Rileggendo questo post a distanza di qualche giorno, debbo dire che vi ho trovato reazioni diverse da parte di alcuni; chi ha detto "lasciatelo dire, poco importa", chi "ma tu cosa hai fatto nella vita di buono", chi pensava io fossi "piú professionale" ecc. Varie forme, piú o meno velate, di contrattacco.
    Mi pare diffusa la sensazione che il mio sia stato un attacco personale; invece no, é stata una critica alla filosofia di base delle discussioni, di personale non c'é proprio nulla, quindi non capisco perché rimanerci male.
    Non condivido neppure il suggerimento di abbandonare il blog senza dire nulla, sono abituato a dire quello che penso, educatamente, cercando di spiegare il mio punto di vista; il contrario sarebbe come madare a quel paese.
    L'unico mi pare ad accettare, seppur con riserve, la critica, e a voler approfondire, sei stato tu, e per questo tanto di cappello. Ripeto che credo che stiamo dicendo le stesse cose, forse devo farmi capire di piú. Ad esempio, credo che quando parlo di "tutte quelle cose che hai elencato.." riguardo le caratteristiche ideali del dipendente, non intendo altro, appunto, che amore per il proprio mestiere, per la "casa", per il Cliente; niente di speciale, sentimenti semplici come l'amor proprio e l'orgoglio di far bene quello che ci compete. Non serve l'universitá.
    Mi fa piacere sentire che chi interviene nel tuo blog non necessiti di "qualifiche eccellenti". Io infatti sono un semplice lavoratore del settore e non "ho gestito l'unica società che al mondo ha chiuso in attivo dopo l'11settembre 2001", ma per questo non mi sento né discriminato né imbavagliato.
    Forse l'unica cosa sulla quale siamo divergenti, é il fatto che tutti possano essere degli ottimi addetti nel nostro settore; credo che un minimo si debba essere dotati, un pó di talento lo si debba avere, perché stare i mezzo alla gente tutto il santo giorno e servirla, cercando di accontentarli tutti non é facile, tu lo sai. Certo che tocca ai superiori valorizzare i talenti.
    Quanto alle tua domanda, scusa ma da qualche anno lavoro in contesti che non conoscono concetti di casta o di posizioni lavorative piú o meno "alte". E' solo una questione di carico di responsabilitá, ma c'é rispetto per tutti in egual modo. I Direttori stringono le mani ugualmente al lavapiatti come all'Amministrator Delegato, preché alla fine un piatto pulito é importante pari a una fattura pagata nei termini. E qui insisto nel dire che il Cliente nulla saprá sul pagamento delle fatture da parte della struttura, a lui importa che il piatto sia pulito. Ció intendo quando dico che la qualitá inizia dal basso, dalle cose piú semplici, fatte spesso dalle persone piú semplici.
    Per finire, sul fatto che noi italiani siamo i migliori del mondo, io continuo a sostenerlo, ma mi é sempre piú difficile, come lavoratore all'estero, difendere questo concetto. Leggo giornalmente i quotidiani on-line di vari paesi, ma quando apro l'ansa e compagnia, mi viene...l'ansia. Bimbi sbranati da cani, coni gelato a 6 euro, conti al ristorante da 600, l'ombrellone piú caro d'europa, conto tintoria da 614, 600 tonnellate di cibo avariato in localitá turistiche, bagnanti bruciati vivi, sequestrato il mitico Café de Paris di Via Veneto, turista stuprata in spiaggia....oggi devo ancora leggere le ultime.
    Io cerco di comportarmi bene, ma cosa penseranno del mio Paese i miei collaboratori?
    Ci vorranno venire, in vacanza?
    Allora viene la voglia di reagire; ecco perché non mi basta contestare le parole di chi sta sopra, con altre parole.
    Ma forse sbaglio io: un blog, del resto, é fatto di parole.
    Io ne ho scritte troppe e qui termino.
    Con stima.

    RispondiElimina
  31. @Wippet

    Non ne scriverai mai abbastanza per farmi cambiare l'opinione che ho nei tuoi confronti.
    Infatti ero certo di non sbagliarmi; diciamo il quinto senso, considerando che porto gli occhiali e la vista è un pò così.
    Scusami ma ho spostato il tuo commento nell'ultimo post, quello di Cutrufo e Roma, per meglio evidenziarlo anche agli altri che probabilmente avrebbero potuto mancarlo.
    Complimenti

    RispondiElimina

Visualizzazioni totali