mercoledì 29 dicembre 2010

Il destagionalizzatore cù fu?

E per finire in bellezza l’anno 2010 mi sono tenuto in serbo, gelosamente custodita, la “chicca”, o se preferite la “ciliegina sulla torta” annuale del turismo.
Quella offertaci da Paolo Rubini, il General manager dell’Enit.
E questa è: Il Destagionalizzatore.
Che non è, come potrebbe sembrare ad un primo parziale esame del nome, un telefilm comico o una commedia all’italiana, no.
Se eventualmente farà ridere e ci renderà le giornate gioiose e allegre, lo vedremo dopo, quando uscirà.
Il Destagionalizzatore - spiega il Direttore Generale, Paolo Rubini – è il Progetto innovativo che l'Agenzia mette a disposizione delle Regioni e degli operatori. Si tratta di uno strumento di supporto all’attività di promozione e marketing che focalizzando il trend dell' outbound da 22 Paesi, i target della domanda estera, i prodotti richiesti in ogni mese dell'anno, le Regioni che annoverano tali prodotti nella propria offerta, permette in tempo reale una programmazione strategica in ogni periodo dell’anno, riducendo di fatto la stagionalità.”
Il Paolo Rubini, che probabilmente deve gran parte della sua blanda “fama” a queste pagine del blog, che alcune volte ne hanno descritto il modus operandi non proprio … vabbeh!
Infatti ancor oggi, anche da parte di chi lavora nel turismo, giungono dei commenti che disconoscono il chi sia, il che cosa faccia e il come mai sia finito lì; ma questa è un’altra storia.
Io per primo non sono ancora riuscito a capirlo, o forse si.
Comunque, ciance a parte, sarà un software dedicato soprattutto alle  Regioni allo scopo di far combaciare con la domanda estera le offerte territoriali mese per mese, quelle delle infrastrutture e dei collegamenti.  Questo sistema, attraverso l’evidenziazione di eventuali carenze rispetto alla richiesta turistica, potrebbe servire da stimolo a colmare le lacune e posizionarsi meglio sul mercato.
Ma vediamo cos’è o cosa potrà essere.
Alcuni Paesi usano già da tempo dei logaritmi per misurare la destagionalizzazione (Seasonally adjusted) dell’occupazione lavorativa nel turismo (ved. Canada), mentre Christine Lim e Michael McAleer, del Department of Economics e del University of Western Australia, addirittura dal 1975 si sono occupati della cosa con Monthly Variations in Seasonally Adjusted and Unadjusted Intenational Tourism to Australia.
Lo Stesso Hylleberg dell’Università di Oxford, nel ’92 si era impegnato con Modelling Seasonality alla destagionalizzazione, e così pure molti altri.
Ora, è chiaro che per avere il target ed il trend, si debba per forza inserire lo “storico”.
Insomma, tutti quei dati che poi dovrebbero dare i parametri della programmazione strategica futura.
Ma c’è un però, e vale a dire l’outbound di quei 22 Paesi che non rispecchia "mai" la realtà (ved. qui), comportando quindi l’impossibilità a determinare la “vera” domanda estera.
Quindi quale risultato certo si potrà avere se inseriamo degli "storici" che sembrano bufale; la mozzarella famosa?
E’ anche vero che molte nazioni s’inventano dati e statistiche per apparire migliori di altre, nonché per far vedere ai propri elettori che loro sono bravi.
Cambiarli a proprio piacimento è di una facilità disarmante che anche un bimbo riuscirebbe a farlo.
E la richiesta dei movimenti turistici ai T. O. (alcuni) non da certo il risultato esatto come vuol fare intendere il Marzotto, quindi non resta che produrci da soli questi inbound con una precisione certosina, attraverso … ma questo l’ho già detto più volte.
E: “… i prodotti richiesti in ogni mese dell'anno, le Regioni che annoverano tali prodotti nella propria offerta, permette in tempo reale una programmazione strategica in ogni periodo dell’anno, riducendo di fatto la stagionalità.”, cosa vuol dire?
Riassumendo, ci sarà da ridere … credo, mentre chi lavora in questo settore, con questi quì, probabilmente continua a piangere.

2 commenti:

  1. Erano l'autodromo di Monza e oltre quattro miliardi di euro tra Gran Premio, sponsorizzazioni e appalti, l'obiettivo della conquista dell'Automobile Club di Milano. Dopo aver commissariato Aci Milano e fatto eleggere in consiglio il proprio compagno Eros Maggioni, il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla ha ora anche un suo fedelissimo proprio nel consiglio di Sias, la società che controlla l'impianto e il Gp, lo scrigno che nasconde il vero tesoro. E da cui persino il Comune di Milano, concessionario e comproprietario delle aree, è stato escluso.

    B. C.

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  2. Il resto è qua

    http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/12/27/news/le_mani_di_brambilla_e_la_russa_sull_autodromo_e_il_gp_di_monza-10632458/index.html?ref=search

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