domenica 11 marzo 2012

Abolizione dei Buoni Vacanze


Ma cosa dicono i vari responsabili, i presidenti, i direttori generali, i magnifici e i bla bla bla che amministrano, enti, associazioni, università, sindacati e bla bla bla del turismo nazionale, sul fatto che il ministro preposto (Piero Gnudi) non ne azzecchi una manco per sbaglio?

E per non smentire il suo gran da fare per continuarne l’andazzo, ecco che dal “buon” Gnudi arriva l’abolizione dei Buoni Vacanze.
Hei, un momento però; non è ch’io sia mai stato d’accordo sulla programmazione che la Brambilla ebbe a voler dare all’atto della loro messa in scena, ma il toglierli dalla circolazione, beh; questo proprio no.
Una commedia (Buoni Vacanze) esageratamente complicata e poco produttiva, almeno non nella maniera che le altre nazioni hanno sviluppato da tempo per i loro rispettivi Paesi.
In poche parole, neanche capaci di copiare ciò che fanno (Francia) (Svizzera) (Ungheria).

Poi che la Brambilla ci si facesse anche del vanto per l’averli scoperti e realizzati con proprie mani nonché intelletto, beh; la vera storia è scritta qua.

Comunque dicevo che dopo due anni di attività, finisce l’esperienza dei Buoni Vacanze, uno strumento finalizzato a favorire l’accesso al turismo delle persone e delle famiglie meno abbienti e dei pensionati.
Sono finiti i fondi pubblici e questo strumento non verrà più finanziato.
E tra quei pochi che si lamentano del fatto c'è Domenico Iannello, segretario generale del Cts che dice: “La congiuntura economica in atto è talmente grave e talmente penalizzante che tale decisione va a colpire non solo le fasce più deboli, ma mette in ginocchio la domanda interna di turismo e il processo di destagionalizzazione partito con i Buoni Vacanze".

Cts chiede, quindi, a gran voce un ripensamento del ministro sulla decisione assunta: "Crediamo che questo strumento possa essere messo in discussione e quindi sia migliorabile, ma da qui ad eliminarlo completamente ci sembra davvero troppo".

Bene, per quello che conta la mia opinione, mi unisco al Iannello nella speranza che il Gnudi abbia un ripensamento, ma non ci credo per niente; anche perché accorrerebbe gente che di questo settore ne comprendesse almeno n’anticchia, e il Piero Gnudi non l’è di sicuro.
E l’entourage di cui dispone il ministro?
Eccome no, ma dai, parliamo d’altro che forse l’è meglio!

Però in merito alla faccenda che adesso (ed era anche l’ora) finalmente ci s’accorge che lo “strumento” dei Buoni Vacanze possa essere messo in discussione e quindi sia migliorabile, beh; rebdersene conto un po’ prima non era forse meglio?

E probabilmente si sarebbe evitata la loro chiusura definitiva come molteplici volte ho avuto già modo di scrivere su questo blog, perché non la poteva andare molto avanti con quella piega.

E nonostante sia perfettamente a conoscenza che lor signori su queste pagine ci vengono anche sovente a leggere le “farneticate” (lo dicono loro) che qui scrivo (che cavolo le leggono a fare se poi … ); niet, non hanno voluto cambiare niente e adesso si trovano in quest’infelice situazione.
Sai che vi dico?
Dico che gli sta bene, tiè, che si becchino questa gli egregi “professoroni” che non hanno mai niente da imparare … che se per caso fosse vero (che se "modestamente" avessero imparato un pur piccolo qualcosina), non saremmo ridotti in questa maniera.

P.S.: Forse se quei signori, che anzichè costruire dei "mazzi grandi", iniziassero "umilmente" con quelli piccoli ... tanto per far capire loro che s'incomincia dal basso per poter arrivare in alto, e non viceversa.

4 commenti:

  1. Al convegno “Il Codice del turismo – la nuova disciplina della vendita ed organizzazione di pacchetti turistici”, organizzato da Astoi Confindustria Viaggi alla Luiss di Roma, il presidente Roberto Corbella ha sottolineato la necessità di riforme legislative che garantiscano equità nelle responsabilità di tutti gli operatori, compresi quelli on line. Corbella ha poi evidenziato l'importanza del Protocollo per la conciliazione paritetica, siglato da Astoi Confindustria Viaggi con le principali associazioni dei consumatori, che consente di attivare un percorso stragiudiziale rapido per risolvere i contenziosi tra clienti e tour operator. Poi Corbella ha parlato del fondo di garanzia: «Il fondo esistente presso il Dipartimento del turismo, mantenuto invariato dal nuovo Codice del turismo, è alimentato solo da un modesto gettito derivante da risorse stornate dalle polizze assicurative a carico di tour operator e agenzie di viaggio. Inoltre è assolutamente incapiente e, ad oggi, deve ancora liquidare vecchie richieste di risarcimento. Peraltro, il fondo non interviene nei casi di fallimento o insolvenza dei vettori, in favore dei consumatori che abbiano acquistato il solo volo. Da tempo abbiamo chiesto l'istituzione di un fondo che protegga realmente i turisti da tutti i possibili rischi, mettendoli in condizione di partire sereni per ogni destinazione».

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  2. È stata una stagione da dimenticare, quella appena trascorsa, per il segmento neve del turismo italiano. Quasi al termine della stagione invernale, la Cidec Turismo (Confederazione italiana esercenti commercianti) esamina i dati e traccia un bilancio, che è negativo: cali di presenze e fatturato vengono registrati ovunque, dal Trentino al Piemonte, fino all’Appennino ed all’Abruzzo. In particolare, a pesare, è stata la mancanza di neve nel periodo più importante della stagione, quello che va dall’Immacolata all’Epifania con disdette agli alberghi, impianti desolatamente vuoti e presenze in fortissimo calo ovunque. Il resto della stagione è stato caratterizzato da problemi alla viabilità (legati al lungo sciopero dei tir) ed il meteo avverso con nevicate fortissime che hanno reso problematici gli spostamenti. “Un anno da dimenticare, insomma – dice Paolo Esposito, presidente nazionale di Cidec Turismo – la stagione peggiore degli ultimi dieci anni, che pesa fortemente su un settore in forte crisi”. Nelle località del turismo invernale, Cidec ha registrato soggiorni più brevi e meno skipass venduti, oltre ad una situazione meteorologica poco favorevole. A salvare la stagione sono stati esclusivamente i weekend, che quest’anno hanno sostituito le classiche settimane bianche, facendo calare la spesa ed il giro d’affari. In Alto Adige i comprensori della Val Gardena, Val Badia e Plan de Corones hanno retto grazie alla clientela italiana di fascia medio-alta ed al turismo straniero; contrazioni molti forti in Lombardia, Veneto, Trentino ed in Appennino, dove la mancanza di neve ha penalizzato le stagioni sciistiche fino a gennaio. Non positivo il bilancio dell’Abruzzo, dove gli impianti sono aperti solo da un mese a pieno regime. “Si tratta certamente di un anno da dimenticare – ripete Esposito – Natale e Capodanno rappresentano il periodo più importante in cui gli hotel risultano al massimo dell’attività e con personale al completo, quindi è difficile salvare poi la stagione in corsa. Inoltre – continua il presidente di Cidec Turismo – non dimentichiamo che il settore risente i contraccolpi della crisi economica che va ad aggravare una situazione di difficoltà delle aziende dovuta ad una serie di appesantimenti gestionali, fiscali e burocratici che gravano sul settore. È necessario avviare un confronto con gli Enti locali ed il Governo per assicurare supporto non solo finanziario, ma anche burocratico ed amministrativo alle aziende, e soprattutto per avviare la diversificazione dell’offerta lavorando ad un piano di rilancio del comparto che non faccia più trovare impreparati gli operatori, offrendo, sui territori, nuove forme di attrazione e di intrattenimento, anche con una politica promozionale più efficace”. Molte le iniziative per cercare di rilanciare il turismo montano in Italia. Tra queste ‘Happy Birthday Ski’: sino al termine della stagione invernale 2012, il regalo di compleanno agli appassionati di sci lo farà Folgaria Ski. A chi deciderà di trascorrere sulla neve la ricorrenza, verrà consegnato uno skipass con i migliori auguri da parte di FolgariaMania e della mascotte Manny, semplicemente mostrando la carta d’identità alla biglietteria.

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  3. .... E domani 13 marzo, la nomina di Celli...al vaglio della X commissione Senato... Che dire?

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  4. @Anna Sirolo

    Mah, nessuno ci crede, però continuo ad essere fiducioso.

    L'articolo 4 della legge n. 14 del 1978 parla chiaro.

    In poche parole dice che per ricoprire delle cariche negli enti pubblici ci devono essere dei motivi che le giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti.

    E il CV del celli presentato dal Gnudi alla X della Camera non credo che mantenga quei requisiti.

    Poi chiaramente la "girano" come la vogliono ma ...

    ;-)

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