sabato 1 settembre 2012

Paralimpiadi: tutti possono fare cose straordinarie. L’impresa di Terry, il ragazzo che commosse il Canada


Le Paralimpiadi, la testimonianza che tutte le persone, anche quelle con una disabilità, possono fare imprese eccezionali, sono l’occasione per ricordare e ripercorrere storie appunto eccezionali. 
Me ne ha ricordata una Giulio, intervenendo in un dibattito aperto su Oscar Pistorius. 
La storia di Terry Fox, un ragazzo che ha commosso il Canada tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli 80, quando nonostante un cancro lo avesse costretto a subire l’amputazione di una gamba, volle attraversare l’intero paese dalla costa atlantica a quella pacifica per raccogliere fondi e sensibilizzare le persone nella lotta contro i tumori. 
L’impresa di Terry fu talmente grande e commovente, da diventare un evento straordinario e da far diventare in seguito lui stesso il personaggio canadese del XX secolo.

Nato nel ’58 a Winnipeg, 
Terry era un ragazzo entusiasta dello sport, gli piaceva giocare a calcio, rugby, baseball e soprattutto basket che praticò anche con buoni risultati. 
Nel ’76, a 18 anni, ebbe un incidente di macchina, da cui uscì con un forte dolore al ginocchio, che comunque non gli impedì di continuare a giocare a basket. 
Questo dolore non cessava mai e dopo qualche mese i medici gli diagnosticarono l’insorgenza di un osteosarcoma, forma di cancro che origina più frequentemente proprio dal ginocchio o dalle ossa immediatamente vicine. 
Terry pensava che l’incidente di macchina c’entrasse qualcosa, ma i medici esclusero qualsiasi connessione. In brevissimo tempo si arrivò alla decisione di amputare la gamba destra e di iniziare cure chemioterapiche. Gli fu anche detto che aveva il 50% di possibilità di uscirne fuori, ma studiando si era convinto di non avere più del 15%.

L’anno dopo cominciò a praticare il basket in carrozzina, ma in testa aveva già altro. 
La notte prima di operarsi per l’amputazione della gamba, lesse la storia di Dick Traum, il primo atleta disabile, con una protesi al posto di una gamba, ad aver completato la maratona di New York. 
Nell’agosto del ’79 Terry corse la sua prima maratona e da allora cominciò a coltivare in segreto il progetto di un’impresa folle e straordinaria: attraversare tutto il Canada da Est a Ovest. 
I medici cercarono di dissuaderlo, ma lui ormai aveva in testa il suo progetto. Cominciò a scrivere lettere per avere tutto il supporto necessario, la Cancer Society lo affiancò, trovò sponsor che gli diedero tutta l’attrezzatura necessaria, l’Adidas gli fornì le scarpe, la Ford intervenì con un camper. 
The Marathon of Hope attraverso il Canada cominciò il 12 aprile 1980 a Saint John sulla costa atlantica, a ogni tappa la gente che lo seguiva aumentava e conseguentemente aumentava le donazioni: a Port aux Basques lo aspettarono diecimila persone con diecimila dollari di donazioni.
Ed era soltanto l’inizio. Montreal, Ottawa, Toronto, il passaggio di Terry, divenne un appuntamento grandioso e commovente. Il suo sogno era che ogni canadesse devolvesse un dollaro alla ricerca. 
Il ragazzo correva sforzando terribilmente la gamba sinistra e tutto il corpo, ma lui diceva che dopo i primi venti minuti di corsa riusciva a trovare forza e costanza per andare avanti. 
E intorno a lui una folla di persone che lo applaudiva, lo incoraggiava e ovviamente donava quel che poteva. La tendinite lo affliggeva e fratture da stress gli procuravano dolore: ciò nonostante rifiutò finché poté qualsiasi assistenza medica. Perché sapeva che lo avrebbero fermato, magari anche con la forza.
Il 1° settembre 1980, a Thunder Bay, dopo forti dolori al petto, difficoltà di respirazione e una tosse insistente fu convinto a fermarsi e a interrompere l’impresa. I controlli medici evidenziarono subito la ripresa del cancro. Erano trascorsi 143 giorni e aveva percorso 5.373 km di strada attraverso il Canada, circa 37 km al giorno di media, quasi una maratona ogni giorno. 

Molte persone si offrirono di completare il percorso al suo posto, ma lui rifiutò. Le donazioni fino a quel momento avevano raggiunto il 1,7 milioni di dollari. Ma non era finita. La tv nazionale organizzo un Telethon apposito  supportato dalle principali celebrità, e raccolse altri dieci milioni di dollari circa. 
E nel susseguente aprile del 1981 l’ammontare delle donazioni sarebbe giunto a 23 milioni. Una cerimonia speciale insignì Terry dell’Ordine del Canada, fu inserito nel Canada’s Sport Hall of Fame, il Papa Giovanni Paolo II gli inviò un telegramma personale. Terry dovette affrontare un nuovo ciclo di pesanti cure, ricoverato nuovamente in ospedale morì all’alba del 28 giugno 1981 circondato dalla sua intera famiglia. 
Il Premier Trudeau in un discorso alla Camera dei Comuni disse: “Noi non crediamo che Terry Fox sia stato sconfitto dalla sfortuna, ma anzi pensiamo che col suo esempio abbia insegnato come lo spirito umano sappia battersi contro le avversità”.  Il suo funerale fu trasmesso in diretta tv, e una cerimonia speciale tenuta  al Parliament Hill a Ottawa.L’intero Canada, non solo la sua famiglia, pianse per Terry.
In Canada ci sono decine di strade, edifici, statue, fontane,  dedicate alla memoria di questo ragazzo che morì appena 22enne dopo aver intrapreso la più strabiliante delle corse. Almeno due film, tra cui uno con Robert Duvall, sono stati tratti dalla sua storia: e anche la corsa di Forrest Gump attraverso gli Usa è una citazione. Terry è stato nominato come personaggio canadese più  importante del XX secolo. Sua madre Betty ebbe l’incarico di portare la bandiera olimpica ai Giochi di Vancouver.

Terry è un eroe del Canada. La fondazione Terry Fox raccoglie tuttora fondi per la ricerca sul cancro, e tutti gli anni a settembre si corre in tutto il Canada la Terry Fox Run, maratona in suo nome che si stima abbia raccolto in oltre trent’anni almeno 500 milioni di dollari per la ricerca sul cancro.

Spinto alla sua emulazione Rick Hansen, costretto su una sedia a rotelle dall’età di 15 anni a causa di un incidente stradale, e anche lui portabandiera alle Olimpiadi di Vancouver, si lanciò nel giro del mondo in carrozzina – The Man in Motion World Tour – partendo il 21 marzo 1985 dallo stesso luogo dell’inizio dell’avventura di Terry, Saint John, e terminandolo a Vancouver il 22 maggio 1987. Ventisei mesi di viaggio in carrozzina, 40.000 km, 34 paesi attraversati, e 26 milioni di dollari raccolti per la ricerca sul cancro. Anche Rick, dopo Terry, è diventato un eroe nazionale del Canada.

Migliaia di persone ogni anno partono da Thunder Bay, dove Terry Fox fu costretto a ritirarsi e dove adesso sorge un memorial, puntando verso il Pacifico. Per completare loro stessi la strada.



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