giovedì 5 dicembre 2013

Quando di gatti non ce n'è, i topi ...

Ieri notte cercavo qualcosa sul web e all'improvviso m'è capitato questo racconto di cui non sono riuscito a saperne la fonte ... una pagina senza il chi e il per come ma che ... mo ve la copincollo e poi fate voi, neh!

Era un giorno come tanti e nel magico villaggio dei topolini tutto procedeva come di consueto, i babbi roditori erano intenti a svolgere il proprio lavoro, chi in fabbrica, chi in bottega e le mamme topolone alle prese con le faccende domestiche o dedite agli acquisti.

I piccoli topolini, come ogni giorno tranne la Domenica, seguivano attentamente la lezione scolastica del vecchio maestro De Rattis, uomo di profonda cultura ed esperienza che, in quella specifica occasione, istruiva i suoi piccoli scolari sulle regole del Marketing. “E’ una scienza esatta!” disse perentorio con la sua voce baritonale “Si fonda sul prodotto, deve incontrare il gusto e sposare i bisogni dei destinatari i quali devono essere preliminarmente identificati con chiarezza affinché la successiva azione di comunicazione sia veicolata nella maniera opportuna, con i giusti mezzi e gli idonei strumenti di tracciatura del risultato. Se ne deduce che per conseguire un qualsiasi beneficio è necessario l’apporto di professionalità consolidate, di menti brillanti e creative con particolare riferimento all’arte della comunicazione, che è di pochi…”

I topolini rimasero talmente affascinati da quella indimenticabile lezione che, tornando a casa, non parlarono di altro e continuarono fin dopo l’ora del pranzo nelle rispettive case.
Le loro madri ascoltarono attentamente i resoconti entusiastici e qualcuna di loro non riuscì a trattenere una lacrima di orgoglio.

Lui arrivò nel pomeriggio.
Era un giovane uomo dalle nobili fattezze che recava nella mano destra un flauto.
Giunse nella Piazza principale del paesello e iniziò a diffondere la sua armoniosa melodia.
Nel giro di pochi minuti tutti gli abitanti del villaggio, senza nemmeno sapere come, si trovarono al cospetto di quell’essere così bello, intelligente e meraviglioso.
Lui di botto, alla vista di cotanta partecipazione, interruppe bruscamente la sua celestiale musica e disse: “Vengo da un vicino villaggio di marmotte dove grazie ai miei insegnamenti è fiorito il commercio ed ora l’economia prospera rigogliosa”.
Esclamazioni di stupore risuonarono tutto intorno.

“Non credete ai vecchi mestieranti” continuò il giovane uomo, “Le sorti economiche della vostra terra sono ineluttabilmente legate alle voci che provengono dal basso, orde di turisti e uomini d’affari giungeranno qui dopo che il popolo si sarà levato ed avrà diffuso gli importanti messaggi che il mondo si aspetta di ricevere. 
Tu Carletto! Non importa se non sei in grado di articolare una frase senza commettere un’infinità di errori logistici! Esprimi il tuo pensiero e milioni di ratti arriveranno da ogni dove. 
Tu Mafalda! Diffondi immagini assolutamente anonime e lontane da quei contenuti visivi prodotti da coloro che professano l’arte della fotografia! 
Tutti vorranno vedere il campanile del villaggio dopo la tua mirabile azione divulgativa. 
Voi tutti e proferite il verbo!”

Fu un’esplosione di gioia mista a commozione, era finita l’epoca di Indro Rattanelli, di Oliviero Rattoscani e di tutti quei cultori della professionalità e ingegno che, applicata alla realtà secondo schemi di rigore scientifico, si arrogavano il diritto di poter comunicare meglio di quanto facesse il ratto 2.0!

Ricominciò la musica e tutti si incolonnarono festosamente alle spalle del giovane uomo ... mentre la scogliera era sempre più vicina …

... segue domani.




Da Anonimo del web.

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