mercoledì 3 agosto 2016

Il Piano Strategico per il turismo, per ora, è aria fritta, poi...

No, non l'avevo ancora letto nemmeno una volta, e manco cercato nel web, il nuovo Piano Strategico del Turismo (2017 - 2022).

Primo perché dei "soliti noti" e del loro solito bla bla bla, ma per nulla tangibile, imho, non mi fido per nulla... è tempo perso!... ed evito così di farmi del sangue marcio.
Secondo per lo stesso motivo... e non credo vogliate sapere anche il terzo, vero ?

Poi un'anima pia mi invia il PST (ved. qui) e non ho resistito... belin, sono turisticamente stra super curioso.

Per il momento ho letto le prime 17 pagine (un po' poco per giudicare...).
Sembra scritto in modo molto chiaro, strutturato e lineare, da gente che fa questo genere di cose di mestiere (e infatti in SL&A fanno questo di mestiere...).
Ma le prime 17 pagine sono solo un bla bla bla sul piano, sulla metodologia utilizzata, ecc. ecc.
E sono il 16% di tutto il contenuto del documento.


Bisogna arrivare a pag. 42 per cominciare a leggere qualcosa di concreto (quasi a metà del documento... sic!)


Intanto a pag. 59


B.1 - Digitalizzare il sistema turistico italiano 
Le azioni del Piano saranno prioritariamente orientate allo sviluppo di nuovi servizi di rete tesi a valorizzare gli investimenti programmati nell’infrastruttura digitale, attraverso il diretto coinvolgimento delle realtà regionali e locali. Tale orientamento viene declinato attraverso la formula della “creazione di un ecosistema digitale della cultura e del turismo” che dovrebbe, con il concorso di tutti i soggetti responsabili – in primo luogo, ma non esclusivamente, le Amministrazioni competenti – contribuire a colmare il grave “digital divide” che affligge gli operatori del settore nazionali rispetto ai principali partner europei. Esempi di azioni “coerenti” con tale Obiettivo specifico sono le iniziative di gestione integrata dell’informazione, promozione e commercializzazione dell’offerta e l’interoperabilità tra portali turistici dei diversi livelli di destinazione; la creazione di piattaforme digitali centralizzate per la consultazione delle banche dati degli operatori e delle imprese ricettive; la gestione unica delle registrazioni per i wi-fi pubblici (anche a livello internazionale, come avviene già in ambito accademico), oltre che azioni di rinnovamento degli strumenti di promozione nazionale e delle politiche di incentivazione della digitalizzazione dei servizi turistici, nonché dei materiali turistici oggetto delle politiche pubbliche di promozione (cd Digital Library, sul modello di Europeana) e della gestione dei relativi open data. 




e a pag. 77


C.3 - Rafforzare la digitalizzazione dei servizi di promozione e commercializzazione Il marketing che persegue il PST, per essere efficace, deve utilizzare in modo prioritario gli strumenti digitali, essendo la rete determinante nella fase di ispirazione, pianificazione e fruizione del viaggio. Perché il turismo italiano possa sfruttare appieno le opportunità offerte dalla rivoluzione digitale, è necessario intervenire sui nodi strutturali che ancora ne frenano lo sviluppo, agendo anzitutto sulle infrastrutture digitali pubbliche e nazionali, ancora inadeguate a supportare i servizi digitali necessari alla promozione del brand e dei territori e alla commercializzazione dei prodotti32 . Pertanto, Obiettivo specifico del PST è l’adozione di soluzioni e strumenti avanzati di management della destinazioneper l’ingaggio della domanda e la promozione e la commercializzazione dei prodotti turistici. Ciò consentirà di attivare il grande potenziale inespresso del sistema turistico italiano, definendo in modo dinamico e condiviso strategie e azioni operative, al fine di creare sinergie tra gli attori pubblici e privati della filiera turistica, culturale e territoriale. La digitalizzazione permetterà la partecipazione diretta delle imprese, delle DMO territoriali e degli attori ai vari livelli (locale, regionale, nazionale), alla strutturazione dinamica dell’offerta da promuovere e commercializzare dal basso, garantendo un allineamento continuo tra offerta e strategia promozionale e supportando così in modo efficace la commercializzazione dei prodotti turistici . L’orientamento digitale della strategia di marketing a cui il PST punta, consente anche il suo orientamento “relazionale”, con la previsione di strumenti e azioni utili a monitorare e intervenire in modo efficace nelle dinamiche di costruzione della reputazione del brand, dei singoli prodotti turistici e delle diverse destinazioni del Paese. La “apertura dei dati” e gli “standard condivisi” costituiscono il metodo scelto dal PST per il raggiungimento di questo Obiettivo specifico. 
E ora voglio vedere come la mette la Roberta Milano (altro che i social...) ?
Si vede che c'era Stefano Ceci al tavolo, neh ?


C.2.2 Programma triennale di ENIT delle azioni di marketing Il Piano triennale rappresenta lo strumento di programmazione delle attività che l’ENIT intende perseguire per promuovere il Brand Italia sui mercati turistici internazionali e favorire il turismo domestico. L’obiettivo dell’Agenzia è di consolidare ENIT quale NTO nazionale e raggiungere il rafforzamento del ruolo strategico della promozione turistica attraverso l’ottimizzazione della presenza e delle risorse sui mercati turistici, il coordinamento con le politiche di governance centrali e delle Regioni, la realizzazione di attività in linea con le più moderne tendenze di mercato. Le linee strategiche della programmazione 2016-2018 individuano una serie di cluster turistici la cui definizione risulta coerente con quanto previsto dal PST in materia di costruzione dell’offerta (si vedano i contenuti attuativi dell’Obiettivo generale A). Questi i cluster individuati, nei quali rientra la ricca e variegata offerta del Paese: 
1. Natura, aree protette e paesaggi rurali 
2. Borghi e patrimonio immateriale 
3. Cultura diffusa, poli museali “minori” e spettacolo 
4. Cammini e itinerari religiosi 
5. Food e itinerari del gusto 
6. Lusso 
7. MICE 
8. Salute e benessere della persona 
9. Sport e grandi eventi 
La promozione dell'Italia turistica sarà, dunque, improntata fortemente sul binomio territori/motivazioni, in coerenza con gli obiettivi del PST e con le relative Linee di intervento (si vedano, a tal proposito, anche le linee di intervento C.1.1 e seguenti). Anche nell’ottica di quanto previsto nella linea di intervento C.1.4, l’attuazione del Piano di Promozione 2016-2018 deve poter contare sul necessario raccordo con le Regioni e con i relativi strumenti di pianificazione turistica. 
(praticamente aria fritta...)

Vi faccio sapere qualcosa di più quando ho letto interamente il documento... (anzi, abbiamo letto interamente il documento... (pare che di mezzo ci sia anche Frap1964 ma non lo posso dire) ...

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